VOTO: 4 STELLE
***ALLERTA SPOILER***
Care amiche mie, amanti del trash e non, a tutte voi che almeno una volta nella vita avete sognato di incontrare l’amore nelle vesti del malessere, che adorate sollazzarvi nei traumi altrui, nelle pene d’amore, nella sottoneria pura, in quel naufragar dolce oltre siepe, bene, a voi, mie care lettrici, mi rivolgo a suon di trombe: leggete Kiss me like you love me, baciami come se mi amassi.
In tutto ciò è quel ” come se” la nota stonata, il calzino fuori posto, la mattonella montata al contrario. È quel “come se” che ci attrae, che urla “leggimi!”, perché si sa, l’amore, quello vero, non piace a nessuno, annoia e rende tutto troppo piatto.
Ma lasciamo la parola ad una regina del trash, lei si che ha capito tutto della vita!
Mi riferisco alla reginetta che ai tempi d’oro di Uomini e Donne scalfì il cuore di tante giovani donzelle con il tasso intellettivo di un moscerino, lei, Giulia De Lellis, quella che ha scoperto di avere le corna (non lo sapeva solo lei) e ha deciso pure di scriverci un libro.
La De Lellis dice: “C’è una cosa che ho imparato, la più grande verità scoperta in questa disavventura: non amate con tutta l’anima chi vi ama solo a modo suo”.
Ebbene, sorella, dillo alla protagonista di questo romanzo, perché lei proprio non ci arriva.
Ma mettiamo da parte i convenevoli e parliamo un po’ della trama.
Sono 5 libri, quindi cercherò di farla il più breve possibile.
Trama
Selene Anderson è una giovane ragazza di vent’anni. I genitori sono separati, il padre, Matt, vive a New York con la nuova compagna, Mia, che ha 3 figli, mentre lei abita a Detroit con la madre Judith. Studia letteratura all’università, ama i libri ed ha un ragazzo, Jared. Il suo rapporto con il padre è incrinato a causa delle innumerevoli corna che lui ha riservato alla madre, ma Matt vorrebbe recuperare l’affetto della figlia, così la invita a New York, nella sua mega villa lussuosa. Selene parte controvoglia, odia il padre, ma la madre insiste affinché risolvano i loro problemi e così prende quell’aereo che di problemi gliene porterà ben altri, in particolare uno, ben più grosso, ben più figo…
Insomma arriva lì e conosce la nuova famiglia di Matt, tutti tranne il figlio maggiore di Mia, lui non è in casa, è a zonzo per New York con i Krew, la banda di teppisti di cui è il leader. Fatto sta, dopo le presentazioni, Selene decide di andare a fare un giro per la città, New York è grande, ma lei si infila in una libreria e si perde tra gli scaffali, fino a quando non si rende conto che è quasi buio e deve rientrare, visto che non conosce la città, ma sulla via del ritorno si imbatte in una banda poco raccomandabile, uno di loro inizia a sfotterla, è lui, il perfido Xavier, il peggiore dei Krew, un altro la lascia parlare mentre una bionda gli sta incollata addosso. Selene lo guarda e… addio cervello, addio ragione, addio mondo, addio tutto.
Perde la testa al primo sguardo.
Lui, quando sente l’indirizzo della ragazza si offre di accompagnarla e quando arrivano a destinazione si scopre che è nientemeno il figliastro di suo padre, il tanto famigerato, quanto attraente Neil Miller.
Ragazze sudo solo a pronunciare il suo nome.
Comunque da qui inizia la loro tormentata storia d’amore, noi invece, proseguiamo con un approfondimento sui vari personaggi, quelli più interessanti.
Neil Miller
Eh sì, cominciamo con lui, il bello e dannato della serie, il pezzo da novanta, quello che quando lo vedi lo immagini uscire dall’uovo di pasqua Lindor, perché sì, quella voce sensuale ti sussurra all’orecchio proprio “un’irresistibile scioglievolezza”, lui, quel maglione Falconeri che ti lascia emozioni sulla pelle e ti avvolge con i suoi bicipiti ambrati, Neil Miller, l’Al Capone del sesso, che non ha un solo “capone” ma ben due…
Ok, i miei pensieri stanno degenerando, proseguiamo.
Neil è una ragazzo problematico. Da bambino ha subito abusi sessuali dalla babysitter e violenza fisica dal padre. Questo gli ha lasciato dei traumi psicologici permanenti. Neil è una vittima della pedofilia, un bambino disturbato, e un uomo distrutto. Usa il sesso per curare la sua malattia perché è l’unico modo che conosce per sopravvivere e per zittire il bambino abusato che lo tormenta anche a 25 anni. Predilige le bionde perché la babysitter era bionda, in questo modo mette a tacere la violenza subita perché adesso che è cresciuto non è più vittima, ma “carnefice” di quella bionda che ha usato il suo corpo, che l’ha traviato alla misera età di dieci anni.
Da tempo ha interrotto la cura farmacologica e la terapia che ha affrontato nella clinica del dottor Lively e si sollazza tra bionde e locali notturni insieme ai suoi amici, intrappolato in un circuito di perversione e dissolutezza, fino a quando incontra lei, la sua Trilli, proprio lei, Selene Anderson, la sorellastra.
Cosa lo attrae di lei?
Non è bionda, non è sfacciata, non ha esperienza, dunque?
Lo dice lui stesso: la sua innocenza.
Selene è la sua isola che non c’è, il distacco da quella perversione che lo ha inghiottito fin da bambino, la sua fata che getta polvere magica su quegli addominali da favola e lo ammalia con i suoi occhi profondi come l’oceano. Selene sa di cocco e sesso dolce, sa di possesso e gelosia, sa di amore, un amore che Neil rinnega e di cui ha paura con tutta l’anima, un amore che alla fine lo fotte, perché si sa che il lieto fine è il migliore per ogni favola che si rispetti, anche per quella di Peter Pan e della sua Trilli.
Perciò, fanculo Wendy, tu sei una cazzo di bionda che non merita il cuore del caro Peter, semmai ti lasciamo a capitan Uncino, ma questa è un’altra storia, perciò andiamo avanti.
Selene Anderson
Lei è sottona fino al midollo, accetta tutto di Neil, pure le corna, si fa usare e strausare (vabbè, ti capiamo cara mia), si fa consumare, dominare, sbattere come una foglia da un uragano, impalare, soggiogare e chi più ne ha più ne metta. Lo giustifica, lo accetta, lo asseconda in tutto, insomma una noia mortale.
Lui se ne innamora perdutamente, ne è persino geloso ahaha ma lei ha occhi solo per lui, l’accecante Neil.
I Krew
Li adoro: Xavier, Luke, Jennifer, Alexia e lui, Neil, il capobanda. Le loro prodezze si snocciolano tra intimidazioni varie, scopate leggendarie, botte e terrore, tanto terrore.
Megan
Mi sta sul cazzo dall’inizio. Anche lei ha subito la stessa sorte di Neil da bambina, ma, mentre Neil la vede proprio come quella bambina che è riuscito a salvare, anche lei, come tutte le altre, lo considera un pezzo di carne da sbranare. Neil le piace e vuole portarselo a letto (ci riesce nel vol. III), vuole il suo bel giocattolino tra le gambe, anche perché ne ha sentito parlare bene per i corridoi dell’università. La Shell vuole propinarci Megan come la versione femminile di Neil, io ve la propino come la versione più strafottente di Selene. Per fortuna alla fine decide di togliersi dalle palle.
Player
Il Player 2511 è un pazzo che minaccia Neil e la sua famiglia attraverso messaggi sottoforma di enigma. A causa sua Selene e Logan, il fratello di Neil, subiscono un incidente stradale, mentre Cloe, la sorellina minore, viene rapita. Il suo obiettivo è quello di vendicarsi di Neil, ma perché? E, soprattutto, chi è? Non ve lo dico ihihihi.Fatto sta che Neil e i Krew affronteranno Player nel vol. III, con la mitica frase introduttiva di Xavier: “È qui la festa?”.
E niente, questi sono i personaggi principali, insieme a Logan, Cloe e Jhon Keller (introdotto nel vol.II) il padre, quello vero, di Neil.
Considerazioni finali
Dunque, amiche mie, ci siamo, la fine della fiera è proprio di fronte a noi e ci attende a braccia aperte. Allora cominciamo: ho adorato questa serie, certo, ho avuto i miei alti e bassi perché non tutti i volumi mi sono piaciuti, l’ultimo, in particolare, mi ha annoiato tanto, stavo per mollarlo, ma poi mi sono imposta di terminarlo, perché volevo conoscere il finale della storia, quello vero. Credo che il finale in sospeso non sia per Neil, ma per qualcun altro, penso Xavier, che ha ucciso Player, ma è solo una mia supposizione.
Comunque cosa penso della Shell?
Allora, la sua scrittura mi piace solo che è ripetitiva fino allo sfinimento e in alcuni punti annoia a morte. Inoltre non ho visto in Neil una crescita reale, boh, sembra abbia sempre 25 anni anche a 38, e questo perché, secondo me, nasce come un personaggio di quell’età e tale doveva restare. Sarebbe stato opportuno che si fermasse al vol. III, capisco che per un’autrice è difficile dire addio ai suoi personaggi ma gli ultimi 2 volumi, secondo la mia opinione, sono stati inutili. Le loro gelosie, le loro incomprensioni, le loro discussioni sono tutte infantili, non sembrano due genitori ultratrentenni, ma due ragazzini impauriti. Escono e devono scriversi un messaggio ogni 3 secondi, tutte le donne vogliono lui e tutti gli uomini vogliono lei, ad una certa viene da urlare “Che palle!”.
Comunque, mie care ragazze, credo che sia giunta l’ora di chiudere questa recensione.
Consiglio Kiss me like you love me?
Sì, assolutamente.
Però ricordate che un uomo, se vi ama davvero, non vi amerà mai a modo suo.