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Storie tra le pagine nasce con lo scopo di promuovere la lettura in tutte le sue forme letterarie dando spazio ad autori emergenti, ma anche classici e testi filosofici.

Call me Michael, solo Micheal

Recensione

+5 stelle

**Allerta spoiler**

Lo so, ragazze, lo so.
È da folli innamorarsi di un tizio che ha commesso svariati omicidi e altrettanti tentati omicidi, ma io che ci posso fare se Michael mi è entrato nel cuore e non vuole più uscire?
Inutile dirvi che anche Grace si è presa la mia anima, quella bambina così fragile eppure così forte, una bambina con una sorte ingiusta sulle spalle.
Scrivo questa recensione con il cuore in mano, senza umorismo, senza le mie solite battute perché, mie care lettrici, non ce la faccio.
Call me Michael mi è rimasto incastrato sul cuore, mi ha commosso, mi ha ucciso.
L’ho adorato, non posso dire altro, perciò procediamo con la trama.
Cercherò di non fare spoiler, anche perché questo libricino, solo 300 pagine, merita di essere letto in tutto il mondo.
Giorgia Fiorella mi ha conquistato, le sarò per sempre grata di aver scritto questa bellissima storia.
Una storia che ti segna, che una volta aperto il libro, ti entra dentro e non esce più.
Sono smielata, lo so, che posso farci?
Questi due ragazzi resteranno per sempre incisi dentro di me e quando penserò a loro, mi piace ricordarli con il loro finale alternativo, anche se sappiamo tutti come è andata realmente.

Trama

“Una parola” disse “Devi solo dirmi una parola, Bambolina, e io li ammazzo tutti”.

Micheal e Grace sono due ragazzi orfani, ed è proprio in orfanotrofio che si conoscono. Lui ha 13, lei ha 9.
Grace è albina, soffre di questa malattia che purtroppo non le permette di vivere una vita normale. I suoi genitori la amavano e lei amava loro, incondizionatamente. Sua madre Nadine era dolcissima, le ha sempre insegnato a vedere il buono nelle cose, a seminare del bene, ma quel bene, al Groove, purtroppo non ha trovato il suo posto. Grace è stata sempre bullizzata per il suo aspetto, gli altri ragazzi dell’orfanotrofio la chiamavano fantasma per il suo albinismo e la riempivano di dispetti, anche pesanti. Ci ha provato ad inserirsi nel gruppo, ma quando ha capito che il loro unico scopo era quello di deriderla e prendersi gioco di lei, ci ha rinunciato e ha tirato fuori i denti. Si difendeva Grace, con tutte le sue forze, ma purtroppo il più delle volte non ci riusciva perché fisicamente non poteva farcela, inoltre erano in 3 contro una. Anche la direttrice, miss Caroline, la maltrattava, punendola spesso. Fu proprio durante una di queste punizioni che incontrò Michael.
I ragazzi dell’orfanotrofio, una sera, l’hanno costretta a rubare del cibo dalla dispensa e poi hanno fatto la spia con la direttrice, sicché la donna, cogliendola in fragrante, la trascinò in uno stanzino buio per rinchiuderla lì e punirla per il suo “reato”, ma sbagliò porta e la rinchiuse nella stanza di Michael.
Da allora nacque il loro amore, lei gli parlò, la sua bambolina di plastica dai capelli bianchi, quella che suo padre aveva distrutto prima che lui uccidesse entrambi i genitori con 37 coltellate nel cuore della notte, era viva, parlava, e gli stava offrendo mezzo biscotto alla marmellata.

La storia si alterna tra passato è presente. Nel presente Grace compirà 18 anni la notte di Halloween e decide di lasciare l’orfanotrofio proprio quella notte, scappa via, con una realtà in mano che scopriremo solo alla fine del romanzo. Michael è rinchiuso da 7 anni in un istituto psichiatrico, ha dovuto lasciare l’orfanotrofio dopo aver ucciso i due bulli che tormentavano Grace e aver quasi ucciso Grace stessa. Da quella notte lei aveva un po’ cominciato a temerlo, ma il suo Michael era sempre il suo Micheal, non le avrebbe mai fatto del male. Tuttavia in quei sette anni di lontananza si era costretta ad odiarlo, ma dentro di lei sapeva che quell’odio non riguardava il gesto che aveva compiuto Michael quel giorno, lei lo odiava, ma solo perché se n’era andato senza più tornare.

“E ricordati di tornare sempre da me. Sempre. Anche quando sarà sbagliato, tu torna da me”.

E Michael è tornato, lui è tornato e l’ha rapita.

Ragazze sto piangendo, io vi giuro che sto piangendo. Non vado oltre altrimenti vi spoilero tutto e questo libro non lo merita, vi lascio alle mie considerazioni.

Considerazioni finali

Il mondo è ingiusto, voi direte, “Sì, grazie al cazzo”, e io rispondo “ma andatevene tutti a fanculo!”. Il mondo è ingiusto perché questi due ragazzi non hanno avuto una vita, sono nati ma non hanno vissuto. L’unico momento in cui hanno cominciato a vivere è stato quando si sono incontrati, due anime perdute e ritrovate in una, Michael è Grace, bellissimi, forti, indistruttibili insieme, bianchi come la luce, entrambi angeli.

Un assassino e un’albina?

No, un bambino abusato e una ragazza malata.

Mi piange il cuore, davvero, mi piange il cuore se penso che nel mondo, queste cose esistono realmente, che c’è gente senza pietà, senza scrupoli, persone che fanno del male ai bambini, persone che dovrebbero morire nell’istante in cui nascono. Forse Zade un po’ lo sto capendo adesso (per citarne un altro che non ha nulla da invidiare a Michael in fatto di follia).

Ma Michael nella sua follia non è spietato, si assenta, vaga nell’abisso, ma cerca con tutte le sue forze di restare a galla. È dolce Michael, che non conosceva il gusto del cioccolato a 11 anni, che non sapeva leggere a 11 anni, che non sapeva neanche il giorno del suo compleanno a 11. È tenero, si impegna, impara a scrivere solo per lasciarle un biglietto sotto al cuscino, è educato Michael, chiede sempre il permesso o chiede scusa, gli piace prendersi cura di lei, ma non può essere toccato, soprattutto da dietro. E Grace, beh lei è forte già a 9 anni, piccola e forte. Lei rubava i libri dalla biblioteca e gli insegnava a leggere, lei gli portava i muffin al cioccolato, lei gli lasciava le sue carezze, perché le carezze sono il tocco dell’amore. Lei gli ha insegnato ad amare, lui non ha mai conosciuto questo sentimento, nessuno l’aveva mai accarezzato prima di Grace.

“Rompi pure la promessa, Grace. Rompi me. Rompi noi. Smettila di chiedermi di tornare. Smettila di restare. Spezza tutto. Fallo, se vuoi. Ma io sarò ancora qui. Anche se dovessi impiegarci l’eternità, io sarò sempre qui”.

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Amami come se “non” mi amassi: recensione di Kiss me like you love me

VOTO: 4 STELLE

***ALLERTA SPOILER***

Care amiche mie, amanti del trash e non, a tutte voi che almeno una volta nella vita avete sognato di incontrare l’amore nelle vesti del malessere, che adorate sollazzarvi nei traumi altrui, nelle pene d’amore, nella sottoneria pura, in quel naufragar dolce oltre siepe, bene, a voi, mie care lettrici, mi rivolgo a suon di trombe: leggete Kiss me like you love me, baciami come se mi amassi.

In tutto ciò è quel ” come se” la nota stonata, il calzino fuori posto, la mattonella montata al contrario. È quel “come se” che ci attrae, che urla “leggimi!”, perché si sa, l’amore, quello vero, non piace a nessuno, annoia e rende tutto troppo piatto.

Ma lasciamo la parola ad una regina del trash, lei si che ha capito tutto della vita!
Mi riferisco alla reginetta che ai tempi d’oro di Uomini e Donne scalfì il cuore di tante giovani donzelle con il tasso intellettivo di un moscerino, lei, Giulia De Lellis, quella che ha scoperto di avere le corna (non lo sapeva solo lei) e ha deciso pure di scriverci un libro.

La De Lellis dice: “C’è una cosa che ho imparato, la più grande verità scoperta in questa disavventura: non amate con tutta l’anima chi vi ama solo a modo suo”.

Ebbene, sorella, dillo alla protagonista di questo romanzo, perché lei proprio non ci arriva.

Ma mettiamo da parte i convenevoli e parliamo un po’ della trama.
Sono 5 libri, quindi cercherò di farla il più breve possibile.

Trama

Selene Anderson è una giovane ragazza di vent’anni. I genitori sono separati, il padre, Matt, vive a New York con la nuova compagna, Mia, che ha 3 figli, mentre lei abita a Detroit con la madre Judith. Studia letteratura all’università, ama i libri ed ha un ragazzo, Jared. Il suo rapporto con il padre è incrinato a causa delle innumerevoli corna che lui ha riservato alla madre, ma Matt vorrebbe recuperare l’affetto della figlia, così la invita a New York, nella sua mega villa lussuosa. Selene parte controvoglia, odia il padre, ma la madre insiste affinché risolvano i loro problemi e così prende quell’aereo che di problemi gliene porterà ben altri, in particolare uno, ben più grosso, ben più figo…

Insomma arriva lì e conosce la nuova famiglia di Matt, tutti tranne il figlio maggiore di Mia, lui non è in casa, è a zonzo per New York con i Krew, la banda di teppisti di cui è il leader. Fatto sta, dopo le presentazioni, Selene decide di andare a fare un giro per la città, New York è grande, ma lei si infila in una libreria e si perde tra gli scaffali, fino a quando non si rende conto che è quasi buio e deve rientrare, visto che non conosce la città, ma sulla via del ritorno si imbatte in una banda poco raccomandabile, uno di loro inizia a sfotterla, è lui, il perfido Xavier, il peggiore dei Krew, un altro la lascia parlare mentre una bionda gli sta incollata addosso. Selene lo guarda e… addio cervello, addio ragione, addio mondo, addio tutto.
Perde la testa al primo sguardo.
Lui, quando sente l’indirizzo della ragazza si offre di accompagnarla e quando arrivano a destinazione si scopre che è nientemeno il figliastro di suo padre, il tanto famigerato, quanto attraente Neil Miller.

Ragazze sudo solo a pronunciare il suo nome.

Comunque da qui inizia la loro tormentata storia d’amore, noi invece, proseguiamo con un approfondimento sui vari personaggi, quelli più interessanti.

Neil Miller

Eh sì, cominciamo con lui, il bello e dannato della serie, il pezzo da novanta, quello che quando lo vedi lo immagini uscire dall’uovo di pasqua Lindor, perché sì, quella voce sensuale ti sussurra all’orecchio proprio “un’irresistibile scioglievolezza”, lui, quel maglione Falconeri che ti lascia emozioni sulla pelle e ti avvolge con i suoi bicipiti ambrati, Neil Miller, l’Al Capone del sesso, che non ha un solo “capone” ma ben due…

Ok, i miei pensieri stanno degenerando, proseguiamo.

Neil è una ragazzo problematico. Da bambino ha subito abusi sessuali dalla babysitter e violenza fisica dal padre. Questo gli ha lasciato dei traumi psicologici permanenti. Neil è una vittima della pedofilia, un bambino disturbato, e un uomo distrutto. Usa il sesso per curare la sua malattia perché è l’unico modo che conosce per sopravvivere e per zittire il bambino abusato che lo tormenta anche a 25 anni. Predilige le bionde perché la babysitter era bionda, in questo modo mette a tacere la violenza subita perché adesso che è cresciuto non è più vittima, ma “carnefice” di quella bionda che ha usato il suo corpo, che l’ha traviato alla misera età di dieci anni.

Da tempo ha interrotto la cura farmacologica e la terapia che ha affrontato nella clinica del dottor Lively e si sollazza tra bionde e locali notturni insieme ai suoi amici, intrappolato in un circuito di perversione e dissolutezza, fino a quando incontra lei, la sua Trilli, proprio lei, Selene Anderson, la sorellastra.

Cosa lo attrae di lei?

Non è bionda, non è sfacciata, non ha esperienza, dunque?

Lo dice lui stesso: la sua innocenza.

Selene è la sua isola che non c’è, il distacco da quella perversione che lo ha inghiottito fin da bambino, la sua fata che getta polvere magica su quegli addominali da favola e lo ammalia con i suoi occhi profondi come l’oceano. Selene sa di cocco e sesso dolce, sa di possesso e gelosia, sa di amore, un amore che Neil rinnega e di cui ha paura con tutta l’anima, un amore che alla fine lo fotte, perché si sa che il lieto fine è il migliore per ogni favola che si rispetti, anche per quella di Peter Pan e della sua Trilli.

Perciò, fanculo Wendy, tu sei una cazzo di bionda che non merita il cuore del caro Peter, semmai ti lasciamo a capitan Uncino, ma questa è un’altra storia, perciò andiamo avanti.

Selene Anderson

Lei è sottona fino al midollo, accetta tutto di Neil, pure le corna, si fa usare e strausare (vabbè, ti capiamo cara mia), si fa consumare, dominare, sbattere come una foglia da un uragano, impalare, soggiogare e chi più ne ha più ne metta. Lo giustifica, lo accetta, lo asseconda in tutto, insomma una noia mortale.
Lui se ne innamora perdutamente, ne è persino geloso ahaha ma lei ha occhi solo per lui, l’accecante Neil.

I Krew

Li adoro: Xavier, Luke, Jennifer, Alexia e lui, Neil, il capobanda. Le loro prodezze si snocciolano tra intimidazioni varie, scopate leggendarie, botte e terrore, tanto terrore.

Megan

Mi sta sul cazzo dall’inizio. Anche lei ha subito la stessa sorte di Neil da bambina, ma, mentre Neil la vede proprio come quella bambina che è riuscito a salvare, anche lei, come tutte le altre, lo considera un pezzo di carne da sbranare. Neil le piace e vuole portarselo a letto (ci riesce nel vol. III), vuole il suo bel giocattolino tra le gambe, anche perché ne ha sentito parlare bene per i corridoi dell’università. La Shell vuole propinarci Megan come la versione femminile di Neil, io ve la propino come la versione più strafottente di Selene. Per fortuna alla fine decide di togliersi dalle palle.

Player

Il Player 2511 è un pazzo che minaccia Neil e la sua famiglia attraverso messaggi sottoforma di enigma. A causa sua Selene e Logan, il fratello di Neil, subiscono un incidente stradale, mentre Cloe, la sorellina minore, viene rapita. Il suo obiettivo è quello di vendicarsi di Neil, ma perché? E, soprattutto, chi è? Non ve lo dico ihihihi.Fatto sta che Neil e i Krew affronteranno Player nel vol. III, con la mitica frase introduttiva di Xavier: “È qui la festa?”.

E niente, questi sono i personaggi principali, insieme a Logan, Cloe e Jhon Keller (introdotto nel vol.II) il padre, quello vero, di Neil.

Considerazioni finali

Dunque, amiche mie, ci siamo, la fine della fiera è proprio di fronte a noi e ci attende a braccia aperte. Allora cominciamo: ho adorato questa serie, certo, ho avuto i miei alti e bassi perché non tutti i volumi mi sono piaciuti, l’ultimo, in particolare, mi ha annoiato tanto, stavo per mollarlo, ma poi mi sono imposta di terminarlo, perché volevo conoscere il finale della storia, quello vero. Credo che il finale in sospeso non sia per Neil, ma per qualcun altro, penso Xavier, che ha ucciso Player, ma è solo una mia supposizione.

Comunque cosa penso della Shell?

Allora, la sua scrittura mi piace solo che è ripetitiva fino allo sfinimento e in alcuni punti annoia a morte. Inoltre non ho visto in Neil una crescita reale, boh, sembra abbia sempre 25 anni anche a 38, e questo perché, secondo me, nasce come un personaggio di quell’età e tale doveva restare. Sarebbe stato opportuno che si fermasse al vol. III, capisco che per un’autrice è difficile dire addio ai suoi personaggi ma gli ultimi 2 volumi, secondo la mia opinione, sono stati inutili. Le loro gelosie, le loro incomprensioni, le loro discussioni sono tutte infantili, non sembrano due genitori ultratrentenni, ma due ragazzini impauriti. Escono e devono scriversi un messaggio ogni 3 secondi, tutte le donne vogliono lui e tutti gli uomini vogliono lei, ad una certa viene da urlare “Che palle!”.

Comunque, mie care ragazze, credo che sia giunta l’ora di chiudere questa recensione.
Consiglio Kiss me like you love me?
Sì, assolutamente.
Però ricordate che un uomo, se vi ama davvero, non vi amerà mai a modo suo.

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Recensione: Il rischio di saper osare

Voto: 3,5 stelle

Care amiche, oggi parliamo di romance!

L’autrice del romanzo è una giovane esordiente che si diletta a farci girare le palle, soprattutto quando entra in scena lui, il tenebroso e più che mai geloso, Gabriele, il protagonista della storia.

Ma andiamo avanti e concentriamoci sulla trama.

Trama

Ludovica e Gabriele sono due ragazzi all’ultimo anno di liceo, sono molto amici, ma Gabriele nutre una passione segreta per la ragazza da quando si sono conosciuti. Ripercorrendo lo stereotipo dei romance, il nostro bello e dannato ha un passato torbido, che non vi svelerò perché dovete andare a leggerlo, mentre Ludovica è la classica brava ragazza in ansia per il futuro.

Ma non un’ansia normale e lecita come l’abbiamo tutti, questa povera crista, amiche mie, pensa alla scelta dell’università e le arriva una botta in testa che da il via a un vero e proprio attacco di panico.

Per fortuna non è sola, c’è lui a consolarla, insieme alle sue amiche e al miglior amico di lui, che è il giullare di corte del gruppo.

A rendere il tutto più piccante è un figo da paura, fu Lorenzo, perché si sacrifica per la felicità della sua fanciulla.

Lorenzo è un bel tipetto, quasi quasi avrei voluto fosse lui il protagonista del romanzo, ma poi mi sono rassegnata.

Ciò non toglie che rende lo storytelling più colorito e interessante, innesca un triangolo amoroso provocando continuamente Ludovica, o forse dovrei chiamarla bella addormentata perché si rende conto solo alla fine che tutti i ragazzi sono pazzi di lei.

Il personaggio che più ho amato, invece, è il dolce nonnino di Gabriele, anche lui vittima di una vicenda che non spoilero assolutamente.

Ma andiamo avanti…

Cosa mi ha lasciato questo romanzo e perché ne consiglio la lettura?

Considerazioni finali

Allora, la storia mi è piaciuta molto, l’autrice affronta temi molto sensibili all’interno della trama, temi come l’autolesionismo, la violenza psicologica, la gelosia ossessiva, ma anche quello dell’amore adolescenziale, della spensieratezza di quegli anni e del valore dell’amicizia.

Ludovica è una ragazza dolce, pulita, è un amore, mi ha intenerito tanto, è molto fragile e la sua relazione travagliata con Gabriele la induce a farsi del male.

Credo che uno degli insegnamenti di questo libro è che si può sempre toccare il fondo, ma poi c’è in noi quell’istinto vitale, lo chiamano di sopravvivenza, ma io lo chiamo volontà di potenza, che ci induce a rialzarci da quel baratro in cui tante volte la nostre mente ci spinge.

L’adolescenza poi è un’età problematica, fatta di paure ed insicurezze, che l’autrice ha evidenziato con maestria e una certa consapevezza.

La storia dunque merita davvero di essere letta, il linguaggio è semplice e adatto a tutti, gli intrighi che tanto ci piacciono condiscono la trama, il bello tenebroso è presente all’appello, dunque, non attendete oltre e correte a leggere “Il rischio di sapere osare”.

Osate anche voi come questi ragazzi, osate la vita, osate l’amore e osate il futuro.

Osate!” urla la penna della Haleys, osate vi dico anch’io.

Osate leggere e bere un dito di rum su un terrazzo al tramonto e, quando scorgerete il finale vi renderete conto che l’orizzonte non è poi tanto lontano e che alla fine Nyliæ Haleys vi conquisterà il cuore.

Buona lettura!

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Ti sei fatta trovare, Adeline?

Care, lettrici, oggi parliamo del libro più letto del momento, ossia “Ti ho trovata Adeline”, VOL. I, parleremo anche del Vol. 2, più avanti.

Allora, per prima cosa vi devo dire che mi sento sollevata, pensavo peggio!

Dovete sapere che io non leggo Horror e, quando il libro mi è stato consigliato, avevo una certa ritrosia nell’iniziarlo proprio per via del fatto che l’autrice, al contrario di me, ha una certa passione per questo genere e lo sfodera apertamente nel corso dei suoi capitoli, senza pensare a noi povere fifone. Tuttavia, a parte qualche scena raccapricciante dovuta agli omicidi e ai rituali di cui si parla nella storia, la menzione di qualche alito gelido e un, probabile, demone (per fortuna innocuo) nella sua soffitta, non c’è niente di realmente spaventoso.

Me la sono cavata, dunque, ma andiamo nello specifico del genere, qui siamo dentro un dark romance e, come sapete, qui dentro il trash regna sovrano, ragion per cui sfreghiamoci le manine con bramosia e lecchiamoci i nostri baffi da amanti dello spicy, perché qui dentro, amiche mie, ce n’è a bizzeffe, e non uno spicy soft, no no no, qui siamo proprio in un porno, con tanto di cazzo grosso, il più grosso che esista, e “fica” bagnata ad ogni alitare del protagonista.

Detto ciò, mettiamo da parte i convenevoli e cominciamo la nostra recensione.

Trama

Adeline è una scrittrice molto famosa, non ho ancora capito che romanzi scrive, penso sia una Steven King immaginaria, ma comunque ha un seguito molto ampio, ma non è tutto, Adeline Reilly e anche una figa pazzesca, con un corpo da far girare la testa anche a Padre Pio e un bel paio di occhi grandi e marroni, i classici occhi da cerbiatta, che conquisteranno, senza se e senza ma, il tenebroso ed inquietante protagonista di questo romanzo. Inoltre ha una voce molto sensuale, la voce del sesso, per citare la magnifica Tina Cipollari.

Ma proseguiamo…

Un giorno qualunque, durante un firmacopie, si sente osservata. Alza lo sguardo è incontra quello di un uomo che la fissa a sua volta. Manco a dirlo è un figo pazzesco, alto due metri, tatuato, ha gli occhi di Alessandro Magno e il fisico di un dio dell’Olimpo.

Eh… beata lei direte voi! Ma, c’è un problema grosso quanto una casa, una montagna, un pianeta, non so, fate voi.

Il bellissimo che è rimasto folgorato dalla sua bellezza è un pazzo, psicopatico, stalker, hacker, assassino e chi più ne ha, più ne metta.

Questo dovrebbe spaventare noi lettrici giusto?

Macché, manco a pensarlo! Per noi sapere che tromba con il cazzo di un elefante è miele colato in bocca, quindi, chi se ne frega se squarta la gente e si fa una bella frittata di ossa croccanti, no, noi ci innamoriamo lo stesso, giusto?

Siamo pazze, si sa, ma andiamo avanti.

Adeline abita da sola in un maniero in stile gotico, sito su una scogliera, ereditato dalla nonna Nana. Proprio da sola non è, perché con lei abitano un fantasma che gira per casa e un demone in soffitta, ma a lei sembra piacere questa compagnia, inoltre la sua migliore amica Daya, anche lei un hacker, non la molla un attimo e questo ci rende tutte più sicure perché, casomai dovesse liberarsi il demone della soffitta almeno non è da sola.

Dopo il firmacopie sopracitato, Alessandro Magno inizia a perseguitare Adeline. Invade casa sua di nascosto bevendo il Whisky del nonno e lasciandole un sacco di rose rosse nelle varie stanze (che gesto romantico!), le hackera la videosorveglianza che lei ha fatto installare in casa per la sua sicurezza, e la spia, uccide tutti quelli che ci provano con lei, arriva addirittura a sterminare una famiglia mafiosa di basso rango, certo se fosse stato Al Capone ci avrebbe pensato un po’ su, credo, mozza le mani a quello che le ha fatto un ditalino sulla veranda, insomma, un tipetto tranquillo. Nel corso della trama veniamo a sapere che si chiama Zade, soprannominato Z, e che gestisce un’organizzazione che si occupa di salvare donne e bambini dalla tratta di essere umani (abbiamo a che fare con un eroe!), in particolare debella i giri di pedofilia sparsi per il paese. Questo gli fa onore, ma approfondiremo la questione più sotto.

Ritornando a noi, lo scopo di Zade è quello di fare innamorare Addie di lui e, inspiegabilmente, ci riesce.

Come?Vi starete chiedendo.

“Non lo immaginate?” Vi chiedo io di rimando.

Esatto, si amiche mie, con quello.

Z è un Dio del sesso e, oltretutto, è molto dotato. Le scene spicy presenti all’interno del romanzo sono molto forti, prendono molto il lettore da quel punto di vista.

Sì, Zade è eccitante, ma anche perché non si pone nessun tipo di censura, quello che vuole se lo prende, se la fotte come un bisonte e lei non può fare a meno di restare ammaliata dal suo grosso, grossissimo, membro sempre pronto per lei.

Adesso però vi dico cosa mi ha lasciato questo libro.

Considerazioni finali

Allora, partiamo dal presupposto che una storia, anche se spopola, non per forza deve piacere a tutti, a me nel complesso è piaciuta, però ho trovato la trama molto debole, i protagonisti senza spessore, dialoghi quasi nulli, a parte quelli spicy, e boh, non so, ditemi voi, ma soffermiamoci su alcuni punti:

  1. Zade la vede al firmacopie e se ne innamora perdutamente. Così, la vede una volta dietro il vetro di una libreria e sbam. Mah, già qui la situa fa cagare. Cara Carlton a chi vuoi darla a bere? Ma chi si innamora più ai tempi del globalismo e dei social media, a 30 anni poi, posso capire a 15, ma un trentenne che si innamora come un adolescente in piena carica ormonale di una tizia che non ha mai visto non è credibile, mi dispiace. Che poi lei è anche famosa quindi l’autrice poteva benissimo usare l’escamotage della fama, e invece niente. E non cagate il cazzo con il colpo di fulmine, non esiste il colpo di fulmine! Altra cosa, a inizio trama la Carlton dice che lui la vede in questa libreria e si innamora di lei, quindi io, da lettrice capisco, leggendo, che lui non l’ha mai vista prima a questa proverà crista. Sul finale invece dice che lui la spiava già quando era ragazza. Questa cosa non l’ho ben capita, ma sicuramente sono io l’ebete.
  2. Stalking: ok, lui entra in casa sua, manomettere le sue telecamere, entra nel suo cellulare, ma, scusate, anch’io lo faccio con il mio compagno ahahahaha a parte gli scherzi, allora, Zade fa tutto questo, quindi le fa stalking, però vuole che lei lo ami spontaneamente. Nello stesso tempo la costringe a fargli un pompino, però lei gode nel farglielo, ancora, lui salva le donne dai reati sessuali e poi invece violenta Adeline… e lei vuole essere violentata, cazzo! Cioè, io ora non è che posso darle torto a sta poverina, perché immaginatevi un Rocco Siffredi impersonato da Jacob Elordi con gli occhi di Alessandro Magno, cioè, io gli lascerei tranquillamente la porta di casa mia aperta ahahaha
  3. Spicy: lo spicy è bello crudo, è questo che vale tutto il romanzo (non vi spoilero nulla, vi faccio morire di curiosità ihihih)
  4. Violenza: ce n’è a bizzeffe e Zade è il primo a praticarla, ma quando lei gli chiede perché salva la gente usando questi mezzi lui risponde “perché mi piace, perché voglio farlo”, insomma, io mi aspettavo un motivo più profondo, tipo una sorella stuprata, una madre uccisa, ma niente. Badate bene che a questo punto della trama Adeline è cotta di lui e lo idolatra, ma Zade non è il Dio che pensa di essere figlie mie, per me è solo un pallone gonfiato che si sente un Gesù Cristo, ogni volta che apre bocca mi sta sul cazzo, e lei che lo venera manco fosse il Redentore sceso in terra. Capisco che ti fa venire dieci volte a scopata, però, porca miseria, sei una scrittrice, si presume che tu abbia una certa cultura Adeline, possibile che il senso della vita si trova in un pene grosso 30 cm? Che poi, tutto questo amore di lui nei confronti di lei io non lo vedo, vedo invece una forte attrazione, insomma vuole farsela sì, ma per il resto, tipo, quando la immagina come la madre dei suoi figli, beh ragazze, è ridicolo.

A questo punto credo di aver detto tutto. Consiglio questa lettura? Sì è no, se vi piacciono le storie un po’ strane, sui fantasmi e cose così, allora sì, anche perché, in parallelo alla storia di Adeline la Carlton racconta quella della sua bisnonna, anche lei aveva un suo stalker personale.

Vi lascerà qualche trauma?

No! Io mi sono molto divertita a leggerla, inoltre ho molto apprezzato l’ironia dell’autrice sulle tematiche horror, vi dico che mi ha cambiato un po’ la visuale di questo genere che prima evitavo come la peste, perciò, almeno per me, qualcosa di buono mi ha lasciato.

E voi avete letto Ti ho trovato Adeline?

A presto amiche mie❤️

Segnalazione: Il rischio di saper osare

Care amiche lettrici, oggi voglio proporvi una nuova, accattivante, storia: Il rischio di sapere osare di Nyliæ Haleys.

Questa giovanissima e brillante autrice vi conquisterà già dalla prima pagina, con il suo stile semplice ma incalzante, e l’alone di mistero che circonda i protagonisti.

Ma bando alle ciance e facciamo una domanda più seria, anzi la domanda per eccellenza: ma il libro è spicy? Eh sì mie damigelle, è spicy!

Per la felicità di tutte noi.

Scopriamo adesso cosa ci racconta la Haleys nella sua storia.

Trama

Ludovica Errante ha diciott’anni, è bella, forte, spensierata e sempre con il sorriso sulle labbra, almeno è ciò che mostra, nascondendo agli altri le sue fragilità e paure.Teme di fare la scelta sbagliata, soprattutto per quanto riguarda il suo futuro. Anche se non è sola, e oltre ai suoi amici, c’è Lele che le ha rapito il cuore. Gabriele Costa è il ragazzo perfetto, alto, moro e ricco sfondato. Ha un rapporto travagliato con i genitori e segreti che nessuno deve sapere, tanto meno lei, la piccola ficcanaso dagli occhi blu di cui è da sempre innamorato. Ma un accordo cambierà la sua vita e stavolta sarà difficile salvare la sua anima, perché il buio è tornato a fargli visita più profondo che mai. L’unica via di fuga è lei, ma l’amore a volte non basta.

Riusciranno Ludovica e Lele a sfidare tutti i loro demoni?

Faranno la scelta giusta?

***

Che dire?

La trama già ci stuzzica, ma scopriamo qualcosa in più sull’autrice.

Autrice

Nyliæ Haleys è lo pseudonimo con cui mi troverete, ma per gli amici sono semplicemente Ylenia. Amo i libri al punto da divorare mattoni in pochi giorni. Ho sempre pensato che ci fosse un fondo di verità dietro ogni forma di fantasia e così ho iniziato a scrivere per dargli sfogo e per scappare un po’ da questa realtà. E per chi come me, sogna un amore travolgente.

***

Se volete parlare con lei vi lascio qui i suoi contatti:

Instagram: @nyliae_haleys_stories

TikTok: @nyliae_autrice

TikTok 2: @ylenia_books

Intanto godiamoci un piccolo estratto della sua storia.

Estratto

Dio, voglio davvero che funzioni tra noi due.Tuttavia, l’unica cosa a cui riesco a pensare è che vorrei avere il suo corpo spalmato sul mio, sentirla gemere sotto il mio tocco, venerare le sue forme e farle gridare il mio nome. La desidero più di ogni altra cosa al mondo e lei non mi facilita le cose. Ma da lei voglio anche altro. Voglio essere la persona di cui si fida di più, che si abbandoni completamente a me. Voglio toglierle tutte le insicurezze che ha, perché è una cazzo di Dea, e mi fa impazzire che non riesca a vederlo. Voglio che si senta protetta, stuzzicarla e farla ammattire. Voglio che mi guardi per sempre con quegli occhioni grigi sognanti, pieni di felicità. Voglio fare l’amore con lei per farle capire quanto ci tengo e quanto piacere sono pronto a donarle. Voglio il pacchetto completo. lo voglio tutto di lei, anche se so di non meritarla.

Mi comporto come un idiota geloso. Solo perché lei non riesce a capire quanto sia bella e speciale non significa che gli altri non lo facciano. Ogni volta che la lascio da sola trovo mille sguardi vogliosi puntati su di lei e vorrei gridare al mondo intero che è mia. Sono maledettamente grato di averla nella mia vita. So che se scoprisse alcune delle cose che ho fatto non mi guarderebbe più con gli stessi occhi.

Nemmeno a me piace il mio passato eppure continuo a fare gli stessi errori che i miei genitori mi hanno inculcato.

Forse sono solo profondamente sbagliato.

Forse…

***

Allora, ho stuzzicato la vostra curiosità? Scommetto di sì mie care lettrici. Dunque se non volete perdervi questa nuova lettura, tutta da leggere, premete sul link qui sotto.

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Il libro lo trovate sia in formato digitale che cartaceo su Amazon e potrete anche scaricarlo gratuitamente da Kindel Unlimited.

Allora? Cosa state aspettando? Non indugiate oltre, basta un solo click per dare il via alla vostra immaginazione con “Il rischio di saper osare”.

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È colpa mia? No è colpa di Gabriel Guevara

Recensione

Voto: 2,5 stelle

Mie carissime lettrici, vi dico solo una parola: trash.

Ah quanto amo questo termine!

In questo caso poi il trash si mescola a una pessima scrittura, creando una miscela esplosiva di vendite e incassi.

Cosa posso dire?

Parto subito con un’amara verità: la Ron non è una scrittrice, qualcuno le strappi la penna di mano perché oltre a far veramente cagare, è un oltraggio alla quiete pubblica: la mia.

Perché? Perché mi incazzo ad ogni riga che leggo!

Qualcuno le dia un editor, un ghostwriter, mandatela a scuola ad insegnarle le basi, perché questo libro, mie care, è scritto con i piedi ed è un vero peccato perché la trama, invece, è spettacolare. C’è suspense, action, sesso, ironia e un figo stratosferico, dovrebbe essere un mix perfetto, ma lo stile troppo infantile non permette di apprezzare uno storytelling così articolato.

Ma procediamo con la recensione.

Trama

Noah è una giovane adolescente costretta dalla madre a cambiare vita. La donna, di nome Raffaella, si è sposata con William il riccone senza dire niente alla figlia e ha deciso di trasferirsi nella sua megavilla a Los Angeles. Noah ovviamente fa i capricci e non accetta questo cambio di vita, ma inizia a capitolare appena vede la sua enorme stanza. Nonostante ciò, non ha intenzione di accettare i soldi del patrigno, vuole mantenersi da sola e vivere la vita semplice che conduceva in Canada.

Arriva alla villa stanca e incazzata e un incontro inaspettato la fa innervosire ancora di più.

E qui entra in scena il fico: Nicholas Leister, donnaiolo, festaiolo, leader di una banda criminale e bello come il sole.

Eh sì amiche mie.

Noah perde la testa per i suoi occhi azzurri e Nick si innamora della sua innocenza, anche se, all’inizio si odiano a morte.

Entrambi hanno un passato difficile, ma quello di Noah è decisamente più oscuro.

Ed ora è arrivato il momento di soffermarci su di lui, la ragione per cui ho acquistato questo romanzo dopo aver visto il film, Nick!

Nicholas Leister

Ragazze mie, vi dico subito che il Nicholas “letterario” non ha nulla a che vedere con quello del film.

Immaginate un tipo rude, alto, con i bicipiti larghi un metro e gli occhi chiari e profondi.

Un vero e proprio duro, dallo sguardo impenetrabile, che ti circonda tutta con una mano e ti stritola con la sua bocca sexy.

Beh… nulla a che vedere con Gabriel, che ha il visetto grazioso e i lineamenti dolci, da bravo ragazzo. Credo che, interpretare un ruolo simile con quella faccia da eterno adolescente non sia stato semplice, ma è stato comunque molto bravo!

Nick, all’inizio, odia a morte la sua nuova sorellastra. Lei non è come le altre ragazze, è acqua e sapone, è semplice, innocente e, soprattutto, non lo teme, non ha paura di lui e della sua fama da gangster.

La sua lingua biforcuta colpisce ripetutamente l’orgoglio del povero Nick e questo lo manda totalmente in bestia.

Tuttavia, le basta vederla una sera con un vestitino aderente, per cadere ai suoi piedi, perché Noah non ha solo carattere, è bellissima e attira l’attenzione di molti, innescando in lui la molla della gelosia e del possesso.

Inutile dirvi che se ne innamorerà perdutamente.

Considerazioni finali

Concludo dicendo che ho comprato questo libro dopo aver visto la versione cinematografica, eh sì, Gabriel Guevara, è tutta colpa tua!

E sono riuscita a portare a termine la lettura proprio perché avevo in mente la pellicola, altrimenti, avrei abbandonato al primo capitolo.

Nel complesso non mi è dispiaciuto del tutto, ho apprezzato il ritmo incalzante dei dialoghi nella prima parte, la simpatia di Noah e la sua capacità di far vacillare l’ego spropositato di Nick.

Una cosa che mi ha lasciata delusa è la scena finale, la mitica scena del ponte, quando Noah e Nick lanciano le auto a tavoletta, quasi a schiantarsi tra di loro, e il drift con cui si salvano il culo.

Nel libro non c’è.

La parte più interessante del romanzo, è frutto della mente del regista e non della Ron e questo ha abbassato ancora di più la mia stima verso di lei.

Ora chiederete: allora, vale la pena leggerlo?

Dipende.

Se le vostre aspettative sono alte perché fomentate dal film, allora no, resterete deluse, esattamente come me.

Nonostante ciò non mi sento di condannare completamente questo libro perché la trama mi è piaciuta davvero molto.

Dunque a voi la scelta e buona lettura!

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L’agenda del sapere: alla scoperta di Socrate

Commento

Cari, Readers, benvenuti in questo secondo appuntamento con “L’agenda del sapere”.

Oggi parleremo, udite udite, di lui.

Rullo di tamburi.

Proprio di lui: Socrate.

Quando pensate a lui immaginate un personaggio eccentrico e sfacciato, un tipo molto intelligente ed estroverso, ma, molto spesso, taciturno e immerso nella meditazione.
Non il classico sapiente devoto alla conoscenza, bensì un uomo nuovo, forse un oltreuomo, perché è lui che fonda le basi, tutte nuove, del filosofare.

Socrate aveva, per così dire, uno strano vizietto: intervistava la gente.

Vi starete chiedendo: ma perché?

Di certo non per farsi i cazzi loro, posso assicurarvelo.

Il suo scopo era la MAIEUTICA.

Tenete a mente questo strano termine perché è un nodo fondamentale della sua filosofia.
La maieutica è pura ricerca della verità mediante la partecipazione attiva del soggetto pensante. L’obiettivo principale è, attraverso il dialogo, rintracciare la vera conoscenza e sputarla fuori; una sorta di parto del sapere che consiste nel raggiungere l’essenza della conoscenza.
Ed è proprio quello che faceva il nostro Socrate.
L’antico saggio interrogava i giovani e li spingeva al ragionamento, permettendo loro, mediante intricate elucubrazioni, di arrivare al vero concetto del pensiero.

Un parto delle menti, una nascita della conoscenza.

Ovviamente questo non andava a genio ai politici del tempo, che lo accusarono di corruzione dei giovani, una condanna, insieme a quella di non credere agli dei, che lo porterà al processo e, infine, alla condanna a morte.

Ma perché gli fu fatta anche questa seconda accusa?

In che senso, Socrate, non credeva agli dei?

Ritorniamo indietro, ad un altro punto cruciale del suo pensiero.
Socrate è famoso per la frase “Conosci te stesso” , massima religiosa iscritta nell’antico tempio di Delfi.
Questo imperativo suggerisce all’uomo di conoscersi, nel senso di conoscere la propria anima, il proprio sé, al fine di elevarlo alla sua vera essenza, permettendogli di rifiorire in una versione più alta, che vada ad edificare l’esistenza dell’individuo.
Per farlo, occorre un lungo lavoro interiore, depennare le conoscenze e le tradizioni acquisite e volgersi al mondo con occhi nuovi e scrutatori, come un fanciullo alla continua scoperta del reale, basandosi sulla umile locuzione IO SO DI NON SAPERE, formula, che, a dire di Socrate, costituisce la chiave della gnoseologia.

La vera conoscenza, dunque, in barba agli empiristi, deriverebbe dall’interno, dall’anima, e non dall’esterno.
L’anima, il sè, quel demone che guidava Socrate nelle sue scelte e a cui Socrate, spesso si appellava.
Ecco spiegata l’accusa.
Questo demone socratico, per cui gli è valsa la vita, altro non era che la voce della coscienza, ma, miei cari lettori,  a quei tempi Freud non era ancora nato.

Come ben sappiamo, Socrate morì nel 399 a.C.

Platone ci ha lasciato un’importante testimonianza scritta in merito all’episodio, ossia l’Apologia di Socrate, che affronteremo nella prossima “Agenda del sapere”.

Detto ciò, spero di aver stimolato, anche solo un pochino, la vostra curiosità. Se così è stato, vi consiglio questa splendida lettura che esamina nel dettaglio Socrate e  il suo affascinante pensiero.
Non mi resta che augurarvi una buona lettura!

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Segnalazione

Dall’autrice di “Nap Non Avere Paura” un nuovo imperdibile romanzo da PAV edizioni.

Care amiche, vi dico subito che non vedo l’ora di leggerlo!

Ho adorato Nap con tutto il mio cuore e, sono sicura, che Annalisa Baeli saprà riconquistarci con questa seconda lettura, tutta da leggere e scoprire.

Sinossi

Tess Stevens ha tutto dalla vita: figlia di miliardari repubblicani, prossima al matrimonio con il suo fidanzato storico Josh, ricopre una posizione di prestigio nella fiorente azienda di famiglia. Eppure, una vecchia ferita del suo cuore, le impedisce di essere felice in questa gabbia dorata, e il suo mondo si sgretola in una sola notte.

Il suo nuovo cammino incrocia quello di Connor Lynch, “bifolco” campagnolo tuttofare della piccola cittadina di Forks. I battibecchi tra i due sono inevitabili, così come lo è la loro attrazione nonostante anche Connor sia prossimo alle nozze con Beth.

Il loro incontro segna un punto di svolta, nelle loro vite e nel loro modo di guardare il mondo. Una storia di riscatto verso i più semplici desideri, la voglia di essere se stessi senza alcuna sovrastruttura, l’accettazione dell’altro in nome della fiducia, il riconoscere gli sbagli umani dai veri tradimenti, questi sono gli elementi che segnano la strada di Tess; un mix di gusti e sapori, che seppur così diversi, come fragola e menta, il rosa e il verde, la dolcezza e la freschezza, fanno riscoprire qualcosa che in realtà, è sempre stato in loro, sul loro percorso, la differenza tra ciò che ha un costo e ciò che ha valore.

Strade che si incrociano, si sovrappongono e si separano, ma solo una è quella che ci riporta sempre a casa: quella del cuore.


Dunque, vi invito a non attendere oltre e ad immergervi in questa nuova ed entusiasmante avventura disponibile in ebook e, presto, anche in versione cartacea.

Qui il link d’aquisto: https://www.amazon.it/STRADA-CASA-PAV-Edizioni-ebook/dp/B0C55YBRPC/ref=mp_s_a_1_fkmr1_1?crid=3362MCHXM4J6V&keywords=sulla+strada+di+casa+annalisa+baeli&qid=1684239950&sprefix=sulla+strada+di+casa+annalisa+baeli%2Caps%2C142&sr=8-1-fkmr1

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Segnalazione

Cari Readers, oggi volevo segnalarvi l’uscita di questo nuovo, avvincente, romanzo.

Sinossi

Hirashima Maeda, un veridico estimatore della consuetudine e del gioco d’azzardo, fa della sua vita una costante, intera scommessa. Ma, quando l’incombente imprevedibilità, da lui perennemente e boriosamente ignorata, paleserà dinanzi a quelle iridi inavvedute e supponenti, la partita più ardua da trionfare, tutto muterà drasticamente.

Autrice

Bloodseas, pseudonimo di Chiara Del Giudice, nasce a Napoli nel 1997. Scopre la passione per la scrittura e la lettura fin da bambina. A seguito del diploma in Scienze Umane, ottenuto presso l’istituto “Giuseppe Mazzini”, abbandona definitivamente l’idea di perseguire un percorso universitario per intraprendere la carriera nell’ambito della moda. Nel settembre del 2020 inizia a scrivere il romanzo “Come cenere nel vento”, che è la sua prima pubblicazione.

Link d’acquisto

Cartaceo https://www.amazon.it/gp/aw/d/8830662364/ref=tmm_pap_swatch_0?ie=UTF8&qid=&sr=

Kindle https://www.amazon.it/gp/aw/d/B0BMTKNMQH/ref=tmm_kin_swatch_0?ie=UTF8&qid=&sr=

Pronti per immergervi in questa nuova avventura?

Non perdetevi, dunque, “Come cenere nel vento”.

Buona Lettura!

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Segnalazione

Il conte sarà mio

Cari lettori, ma soprattutto voi care lettrici, oggi voglio segnalarvi l’uscita del nuovo romanzo della brillante autrice che sta conquistando il web Daniela Serpotta.

Disponibile su Amazon in versione cartacea e digitale “Il conte sarà mio”, un nuovo romance tutto da leggere.

Sinossi

Lei lo considera un fannullone e lui ne critica il comportamento poco signorile.

Londra, 1855 Johanna è la seconda figlia del vecchio conte di Rutland.

È uno spirito libero e indipendente che ha dedicato la sua vita ai libri e alla gestione della tenuta di famiglia.

Ma c’è un nuovo erede a cui appartengono le terre che lei ama tanto.

Philip Manners è il nuovo conte di Rutland, proviene dall’esercito, e l’ultima cosa che si sarebbe mai aspettato era di diventare un membro della nobiltà. Tra i due sono subito scintille.

Dall’autrice di “Un matrimonio combinato” ecco a voi il secondo capitolo della saga, tutto da leggere.

Non perdetevi dunque

Il conte sarà mio

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